Calcolatore di impatto didattico: 

test di autovalutazione per docenti


Hai presente quella sensazione che provi quando esci da una lezione convinto che sia andata bene, ma non sai dire esattamente perché?
O peggio: pensavi fosse andata alla grande, ma alla successiva lezione ti rendi conto che gli alunni si ricordano solo le prime due battute dei Carmina Burana o i primi cinque secondi del video mostrato per spiegare il ritmo sincopato.
Da qui la tentazione di provare a progettare una nuova web app, un Calcolatore di impatto didattico.

In pratica ho cercato di creare uno strumento di valutazione personale (i risultati li conoscerà solo l'utilizzatore), pensato da un semplice insegnante per insegnanti, per mettere a fuoco ciò che spesso ci sfugge: quanto (e come) una lezione funziona davvero. Funziona per chi? Per noi? Per i ragazzi?

Lo trovi nella sidebar laterale della home page, o cliccando direttamente qui. Però prima di provarlo ti consiglio di leggere il resto dell'articolo.

Occupandomi principalmente di fonetica acustica e percezione uditiva, nel ricordo di alcuni miei antichi percorsi universitari ho rispolverato alcuni vecchi testi e trattati, da Piaget & Co. in poi, i quali mi hanno spinto a riprendere in mano pubblicazioni e scritti più recenti per sviluppare questa nuova (malsana?) idea. Premetto che nel determinare i parametri del calcolatore mi sono basato su principi pedagogici consolidati e ampiamente accettati nella comunità scientifica, ma non ho seguito un processo rigoroso di revisione bibliografica specifica per ogni singolo parametro. Inoltre, la traduzione di molti principi in percentuali specifiche per il calcolatore proviene da una mia pura interpretazione, non da dati direttamente estrapolati dagli studi che riguardano le neuroscienze e la pedagogia educativa, per cui questa app va intesa con una certa leggerezza, non essendo uno strumento scientificamente validante - pur fornendo indicazioni molto utili e interessanti.

Mi sono basato principalmente su quattro pilastri fondamentali della pedagogia educativa:

1️⃣  EXPERT JUDGMENT: riguarda la capacità, che si sviluppa nel tempo, di sintetizzare anni di esperienza, conoscenza teorica e intuizione pratica che ti permette di formulare una valutazione informata, anche senza utilizzare una griglia dati numerica; grazie alla tua esperienza hai interiorizzato migliaia di micro-segnali, ad esempio il linguaggio del corpo degli studenti, il tipo di domande che fanno, il ritmo delle loro risposte, la qualità del silenzio in aula. Tutta questa informazione viene processata inconsciamente e si traduce in una valutazione intuitiva ma molto precisa della situazione didattica

2️⃣  TRANSFER OF LEARNING: è la capacità di applicare conoscenze e competenze apprese in un contesto a situazioni nuove e diverse. In ambito educativo questo concetto è fondamentale perché l'obiettivo ultimo dell'educazione non è che gli studenti sappiano rispondere a domande specifiche, ma che sappiano applicare ciò che hanno imparato a problemi reali; ovviamente è in stretta relazione con il problem solving. Senza scendere troppo nel dettaglio, abbiamo il near transfer (applichi le conoscenze a situazioni molto simili) e il far transfer (applichi i principi appresi in un ambito a contesti completamente diversi), molto difficile da ottenere per i nostri ragazzini, in quanto generalmente tendono a categorizzare le proprie conoscenze applicandole solo al contesto in cui le hanno apprese

3️⃣  PRACTICE-BASED EVIDENCE: invece di partire dalla ricerca per arrivare alla pratica, si parte dalla pratica per generare conoscenza. Tu, come insegnante, diventi un ricercatore della tua stessa pratica; osservi sistematicamente cosa funziona nella tua specifica situazione, raccogli dati, rifletti sui risultati, e generi conoscenza che è immediatamente applicabile al tuo contesto. Ãˆ come essere uno chef che conosce i principi della chimica culinaria ma sperimenta continuamente con nuovi ingredienti.

4️⃣  METRICA DEL COINVOLGIMENTO EMOTIVO: include la curiosità genuina, quella sensazione di voler saperne di più che va oltre il completamento di un compito assegnato. Include l'entusiasmo, che si vede quando gli studenti non vedono l'ora di condividere le proprie scoperte o connessioni. Include anche quella che potremmo chiamare tensione positiva, l'energia che si crea quando gli studenti sono emotivamente investiti nel processo di apprendimento.

Ripeto ancora, per evitare equivoci: per la pesatura dei parametri mi sono affidato a questi principi noti (e ad altri) scientificamente riconosciuti che rientrano nella audiologia applicata, psicologia dello sviluppo e neuroscienze cognitive, ma li ho interpretati in relazione alla mia personale esperienza. 

L'audiologia applicata si occupa di percezione acustica e inquinamento acustico, temi che ho trattato anche durante quest'anno scolastico con tutte le mie classi in Educazione Civica, e di cui avrei parlato anche nel seminario gratuito Canto armonico e Metodo Tomatis nei disturbi dell'apprendimento che era stato organizzato all'IC 15 a marzo scorso, poi annullato per insufficiente numero di iscritti. {alertInfo}

Per la scala da 1 a 10, i pesi delle metriche e le soglie, ho utilizzato in prevalenza proprio l'expert judgment, ovvero buonsenso e non formule imparate a memoria.

Il cambio di prospettiva: dal controllare al capire

Per anni abbiamo misurato l'apprendimento con verifiche, quiz e test. Un po' come prendere la temperatura a un paziente: utile, ma non ti dice se il cuore sta battendo nel modo giusto. Quest'app dovrebbe portare l'attenzione sulla nostra pratica, trasformando ogni lezione in un micro-laboratorio di ricerca. Tu sei il ricercatore. E anche il soggetto.

L'ho basata sull'idea di assessment formativo dell'insegnamento (qui un bella spiegazione a riguardo), strumento che raccoglie dati non su quanto ha imparato l'alunno ma su come stiamo insegnando. In pratica, significa osservare e analizzare il nostro modo di insegnare mentre lo facciamo, proprio come un allenatore che rivede la partita mentre si gioca per capire quali mosse funzionano davvero. Non ti giudica. Ti accompagna.


Le 4 sezioni del calcolatore

Immagina il calcolatore come una fotografia multidimensionale della tua lezione. Come quando scatti una foto, hai bisogno di diverse informazioni per interpretare correttamente ciò che vedi: dove è stata scattata, quando, con quale attrezzatura. Allo stesso modo, per valutare l'efficacia di una lezione, devi prima stabilire il contesto, poi osservare il processo in atto, quindi misurare i risultati concreti, e infine confrontare con esperienze precedenti. Ciascun parametro di ogni sezione ha un peso (o bonus) che può essere positivo o negativo in relazione al valore che inserisci.
Per quasi tutti i parametri ho anche inserito un tooltip - â„¹️ - per qualche informazione in più.

1: Informazioni di base

Questa prima sezione stabilisce l'identità unica della tua attività didattica. Pensa a questi parametri come alle variabili di contesto che influenzano tutto il resto; sono fondamentali per interpretare correttamente i dati successivi.

⚙️  Il nome dell'attività e la materia ti permettono di creare un archivio personale delle tue esperienze didattiche. Quando dopo sei mesi ritroverai i dati di questa lezione, saprai immediatamente di cosa si trattava e potrai confrontarla con attività simili. È come etichettare le foto delle vacanze: Presentazione sulla Prima Guerra Mondiale ti dice molto di più di Lezione del martedì.

⚙️  Il livello scolastico è cruciale perché determina aspettative realistiche per tutte le altre metriche. Un'attenzione sostenuta del sessanta percento in una prima elementare può essere eccellente, mentre la stessa percentuale in una terza di 1° grado potrebbe indicare problemi. È come valutare la performance di un atleta: devi sapere se stai guardando la categoria pulcini o quella olimpica.

⚙️  Il numero di studenti influenza profondamente le dinamiche di classe. Con dodici alunni puoi permetterti strategie di coinvolgimento individuale che diventano impossibili con trenta. Una frequenza di domande di dieci interventi in una classe di quindici studenti indica un coinvolgimento molto diverso dalla stessa cifra in una classe di venticinque.

⚙️  La durata si collega direttamente ai limiti neurofisiologici dell'attenzione. Il cervello di un bambino di otto anni ha capacità attentive diverse da quello di un adolescente di sedici anni. Questo parametro ti aiuta a capire se eventuali cali di attenzione sono fisiologici o metodologici.

⚙️  Gli strumenti digitali utilizzati rappresentano un moltiplicatore di efficacia quando usati appropriatamente. Non è una questione di più tecnologia = meglio, ma di allineamento tra strumento e obiettivo pedagogico. Una LIM può trasformare una spiegazione di geometria, mentre potrebbe essere superflua per una discussione filosofica.

2: Metriche di coinvolgimento

Qui entriamo nel cuore del processo di apprendimento in tempo reale. Queste metriche catturano quello che accade nella mente degli studenti mentre tu insegni. È come monitorare i parametri vitali durante un'operazione chirurgica: ti dicono se il paziente (il processo di apprendimento) sta rispondendo bene al trattamento (la tua strategia didattica).

🎯  Il tempo di attenzione sostenuta misura la qualità del coinvolgimento cognitivo. Non si tratta di ragazzi immobili e silenziosi, ma di menti attivamente focalizzate sulla lezione. Quando l'attenzione è alta, il cervello è in modalità acquisizione: sta processando, elaborando, connettendo. Quando cala, l'informazione passa attraverso la mente senza lasciare tracce significative.

🎯  La partecipazione attiva va oltre il semplice alzare la mano. Misura la qualità del coinvolgimento comportamentale: quanto gli studenti si sentono sicuri di esporre le proprie idee, di rischiare risposte creative, di investire energia mentale nel processo. È un indicatore del clima di classe e della percezione di auto-efficacia degli studenti.

🎯  Il livello di comprensione percepito è forse la metrica più complessa, perché cerca di catturare la profondità dell'elaborazione cognitiva. Non ti chiede se gli studenti sapranno rispondere al test, ma se stanno sviluppando una comprensione sufficientemente robusta. È la differenza tra memorizzare una formula e capire il principio sottostante.

🎯  Il coinvolgimento emotivo riconosce che l'apprendimento non è un processo puramente cognitivo. Quando gli studenti sono emotivamente investiti, il cervello rilascia neurotrasmettitori che facilitano la memorizzazione a lungo termine. È la scintilla che trasforma l'informazione in conoscenza personalmente significativa.

3: Metriche di risultato

Questa sezione sposta l'attenzione da quello che succede nella mente degli studenti a quello che puoi osservare concretamente. Sono gli output visibili del processo di apprendimento, i comportamenti che puoi contare e misurare direttamente.

📈  Il tasso di completamento compiti non misura solo la produttività, ma riflette il senso di auto-efficacia degli studenti. Quando uno studente completa volentieri un compito, sta comunicando mi sento capace di farcela. Può essere un indicatore di quanto la tua strategia didattica stia costruendo confidenza oltre che competenza.

📈  La frequenza delle domande degli studenti è un termometro della curiosità genuina. Le domande spontanee indicano che gli studenti stanno elaborando attivamente il materiale, facendo connessioni. È diverso dalle domande di chiarimento tipo Come si fa? che indicano confusione: qui stiamo parlando di domande che mostrano coinvolgimento intellettuale, Ma se fosse così, allora...?.

📈  La qualità della collaborazione misura competenze sociali e cognitive insieme. La collaborazione efficace richiede ascolto attivo, relazione tra significati, distribuzione di ruoli, gestione di conflitti cognitivi. È un indicatore di maturità sia sociale che intellettuale.

📈  I problemi comportamentali funzionano come indicatore inverso: quando sono frequenti, spesso segnalano che qualcosa non sta funzionando. Potrebbero indicare frustrazione per concetti o compiti troppo difficili, noia per contenuti troppo semplici, o inadeguatezza della strategia metodologica per quel gruppo specifico.

4: Confronto metodologico

Quest'ultima sezione trasforma il calcolatore da strumento di misurazione in strumento di crescita professionale. Ti permette di testare ipotesi pedagogiche confrontando l'efficacia di approcci diversi.

🔄  La metodologia precedente crea un punto di riferimento per valutare innovazioni. Se hai sempre fatto lezione frontale su un argomento e provi un approccio collaborativo, questa sezione ti permette di quantificare la differenza di efficacia. È come un esperimento controllato nella tua classe.

🔄  Il punteggio precedente quantifica il progresso. Non è una competizione con te stesso, ma di comprensione scientifica di cosa funziona meglio per i tuoi alunni nel tuo contesto particolare. Ti può aiutare a costruire un repertorio basato sull'evidenza di strategie didattiche efficaci.



Utilizzare il calcolatore: guida pratica

Immagina di aver concluso una lezione e vuoi trasformare le tue osservazioni in dati utili per migliorare. Il Calcolatore ti guiderà in questo processo, ma per ottenere risultati accurati è fondamentale compilarlo immediatamente dopo l'attività, quando i dettagli sono ancora nitidi nella tua memoria.

Prima di iniziare, prenditi un momento per richiamare mentalmente i momenti salienti della lezione: visualizza i volti dei tuoi studenti, le loro reazioni, i momenti di maggiore e minore coinvolgimento. Questo riavvolgimento mentale ti aiuterà a fornire valutazioni più precise.

Compilare le informazioni di base

Il nome dell'attività deve essere sufficientemente specifico da permetterti di riconoscerla tra mesi: invece di Lezione di storia, scrivi Cause della Prima Guerra Mondiale. Seleziona poi materia e livello scolastico dal menu a tendina, considera che queste scelte influenzeranno l'interpretazione di tutti i dati successivi.

Inserisci con precisione il numero di studenti e la durata in minuti senza arrotondare; se la lezione è durata cinquantadue minuti, scrivi cinquantadue. Questi dettagli influenzano calcoli specifici come il rapporto domande per studente. Infine, scegli il livello di strumenti digitali utilizzati, riflettendo non sulla quantità di tecnologia ma sulla complessità pedagogica richiesta per orchestrare l'esperienza.

Coinvolgimento in tempo reale

Le quattro metriche di coinvolgimento rappresentano il cuore diagnostico del calcolatore. Per il tempo di attenzione sostenuta sposta lo slider considerando l'intera durata dell'attività, non solo i momenti migliori. Rifletti su quante volte hai dovuto richiamare l'attenzione e quanto spesso hai visto sguardi vaghi.

La partecipazione attiva include commenti spontanei, domande di approfondimento e l'energia generale delle risposte; considera la qualità delle risposte e la capacità di fare connessioni spontanee.

Per il coinvolgimento emotivo, inserisci un valore da uno a dieci osservando l'energia generale della classe, l'entusiasmo nelle voci, la curiosità negli occhi. È quella sensazione che riconosci quando gli studenti sono emotivamente coinvolti nell'apprendimento.

Quantificare i risultati osservabili

Nella terza sezione, muovi lo slider del tasso di completamento considerando non solo chi ha finito tutto, ma anche chi ha fatto progressi significativi. Per la frequenza delle domande, conta solo quelle pertinenti che mostrano coinvolgimento intellettuale, escludendo richieste banali.

Valuta la qualità della collaborazione osservando se gli studenti si ascoltano, distribuiscono equamente il lavoro e se il prodotto finale è migliore di quello che ogni individuo avrebbe creato da solo. Conta i problemi comportamentali come interruzioni significative che hanno richiesto il tuo intervento diretto.

Dal calcolo ai risultati

Dopo aver impostato tutti i dati clicca su  Calcola impatto  e il sistema validerà prima i dati essenziali, poi determinerà il punteggio combinando le metriche secondo pesi pedagogici calibrati e ti fornirà il risultato dell'analisi tramite un valore numerico e un sistema di raccomandazioni per il miglioramento.

Il punteggio non giudica la tua competenza, ma fotografa l'efficacia di quella specifica attività. Ti mostra quali aspetti hanno contribuito maggiormente al risultato, aiutandoti a capire non solo come è andata, ma perché{alertWarning}

Le raccomandazioni trasformano l'analisi in azione concreta. L'algoritmo funziona come un consulente pedagogico che analizza il tuo profilo e suggerisce interventi mirati. Se l'attenzione è stata bassa, non si limita a dire migliora l'attenzione ma propone strategie specifiche.

Trattale come ipotesi/suggerimenti da testare: se il sistema ti suggerisce il think-pair-share per migliorare la partecipazione, pianifica un'attività che integri questa strategia e usa di nuovo il calcolatore per misurare l'impatto.

Il think-pair-share Ã¨ una struttura di apprendimento cooperativo ideata dallo psicologo educativo americano Spencer Kagan, sviluppata nell'ambito del movimento del cooperative learning che ha preso piede negli USA negli anni '70-'80. {alertInfo}

Salvare e condividere

La funzione Salva risultati genera un file con estensione .json che diventa parte del tuo database personale di efficacia didattica. Utile un domani per correlare i risultati con i dati contestuali attuali.

L'estensione .json (JavaScript Object Notation) identifica file di testo che contengono dati strutturati in formato leggibile sia da computer che da umani, apribili da qualsiasi editor di testo, e che possono essere riutilizzate in futuro (vedi Mapsapp, ad esempio). {alertInfo}

Genera Report crea una scheda web con i valori numerici del risultato. Anch'esso utile per correlare i risultati precedenti con quello più recente.

Condividi: direi che non necessita di spiegazioni.

E ora?

Pensiamo a una lezione come un piccolo esperimento per testare, osservare e riflettere, e questo strumento, che non ci giudica, ci offre qualche numero utile per vedere le cose con un po' di distacco.

Prova a usarlo una volta a settimana, senza stress, un po' come tenere un diario. Dopo un po' vedrai emergere dei modelli ricorrenti: magari il lunedì è un disastro, magari certi metodi funzionano solo con alcuni gruppi. Insomma, ti può aiutare a capire cosa funziona e cosa no.

Facciamo un esempio concreto. Fai una lezione sul ritmo, bella, coinvolgente, tecnica. Tutti attenti, ma poi ti accorgi che nessuno ne parla, nessuno ne ha fatto davvero esperienza. Il calcolatore te lo conferma: attenzione alta, coinvolgimento emotivo basso. La settimana dopo cambi: sfida a squadre, improvvisazione, una canzone scelta da loro. I dati ti dicono che hai fatto centro. E questo vale anche se insegni storia, scienze, italiano: basta variare, osservare e aggiustare il tiro.

E se le cose vanno male? Tranquillo. Non sei un algoritmo, sei un insegnante. E pure bravo, se ti metti in gioco. Anche dai fallimenti si impara un sacco, l'importante è non fermarsi. Cambi, riprovi, aggiusti. E cresci.

Quindi non essendo giudice ma alleato, il calcolatore è come uno specchio, non ti dice chi sei, ma ti fa vedere meglio cosa fai. E magari ti viene voglia di raccontarlo. Non ti dice se sei bravo o no. Ti aiuta solo a capire dove stai andando. E pian piano ti costruisci un istinto didattico solido, che poi diventa metodo.

Segnalami eventuali bug, e fammi sapere che ne pensi.


Spiegazione tecnica (solo se vuoi approfondire)

Prima di entrare nel dettaglio delle percentuali, vale la pena chiarire un punto: non tutte le dimensioni dell'apprendimento incidono allo stesso modo sull'efficacia di una lezione. Alcune sono fondamenta, altre sono conseguenze. Ho pensato che il calcolatore dovesse attribuire un peso differenziato a ciascuna metrica proprio per riflettere questa gerarchia, frutto di letture, osservazioni sul campo e una certa dose di esperienza concreta:

➖  30% alla comprensione (l'obiettivo finale)
  25% all'attenzione (la base cognitiva)
  20% alla partecipazione (se gli alunni sono presenti davvero, se ci sono con la testa)
  15% al coinvolgimento emotivo
  10% al completamento delle attività


    Punteggi e bonus sul calcolo finale (parametri stabiliti dall'algoritmo)

    ❇️  SEZIONE 1 - INFORMAZIONI DI BASE: fattori di correzione (±14 punti)

    • Strumenti digitali: +0/+2/+5/+6/+8 punti
    • Durata appropriata: ±3 punti
    • Numero studenti: usato per calcolo bonus domande

    ❇️  SEZIONE 2 - METRICHE DI COINVOLGIMENTO: 90% del punteggio base

    • Comprensione: 30%
    • Attenzione sostenuta: 25%
    • Partecipazione attiva: 20%
    • Coinvolgimento emotivo: 15%

    ❇️  SEZIONE 3 - METRICHE DI RISULTATO: 10% del punteggio base + modificatori

    • Completamento compiti: 10% (peso base)
    • Frequenza domande: calcolo bonus se >0.5 per studente (+3 punti)
    • Qualità collaborazione: bonus +5 punti se ≥8/10
    • Problemi comportamentali: penalità -2 punti ciascuno (max -10)

    ❇️  SEZIONE 4 - CONFRONTO METODOLOGICO: 0% (solo comparativo)

    Funzione: puramente comparativa e riflessiva, progettata per costruire database personali di efficacia didattica e guidare decisioni future basate su evidenze concrete delle proprie esperienze.

    • Permette confronti storici tra metodologie diverse
    • Trasforma ogni utilizzo in esperimento didattico controllato
    • Facilita ricerca-azione personale
    • Evidenzia progressi/regressioni nel tempo


    Significato dei punteggi

    PUNTEGGIO BASE (0-100): Combina i parametri delle sezioni 2 e 3

    BONUS (+3 a +19 punti totali):

    • riconoscono competenze pedagogiche avanzate
    • premiano scelte didatticamente appropriate
    • amplificano l'efficacia quando ben eseguite

    PENALITÀ (-3 a -13 punti totali):

    • segnalano disallineamenti pedagogici
    • proteggono da pratiche inappropriate per il contesto
    • riflettono problematiche nella progettazione dell'attività

    RISULTATO FINALE: Punteggio base + bonus - penalità (range teorico: 0-119, pratico: 20-110)

    Le sezioni di coinvolgimento dominano il calcolo perché misurano l'efficacia core dell'apprendimento, mentre gli altri elementi forniscono correzioni contestuali.

    I bonus

    I bonus premiano l'uso di strategie complesse. Saper utilizzare efficacemente strumenti avanzati come ad esempio app dedicate (+8 punti) richiede competenze pedagogiche e tecniche superiori rispetto a una lezione tradizionale.

    INCENTIVO A BUONE PRATICHE

    • durata appropriata per l'età (+3): incoraggia rispetto dei limiti cognitivi
    • collaborazione di qualità (+5): promuove l'apprendimento sociale/collettivo
    • alto tasso domande (+3): valorizza curiosità e coinvolgimento

    DIFFERENZIAZIONE DEI LIVELLI DI COMPETENZA 

    Il sistema distingue tra funziona e funziona eccellentemente. Due lezioni con stesso coinvolgimento base ma diverso approccio pedagogico ricevono punteggi diversi.

    CORREZIONE CONTESTUALE 

    I bonus calibrano la valutazione sul contesto. Una lezione di 90 minuti efficace per liceali merita riconoscimento diverso dalla stessa durata per bambini di prima elementare.

      Tecnologie digitali: se usate bene, danno una marcia in più. Se azzeccate possono cambiare il ritmo di una lezione piatta. Ma se le usi solo per fare scena, il bonus non scatta.

      Durata attività: un'ora di lezione frontale con una prima media? Anche no. Il calcolatore tiene conto dei limiti cognitivi: 20 minuti per i più piccoli, 45-60 per i più grandini.


    Riferimenti bibliografici

    Per chi volesse approfondire ecco un report bibliografico di riferimento proprio sui quattro pilastri iniziali (alcuni testi sono consultabili solo a pagamento) :

    ❇️ Jean Piaget – La psicologia dell’intelligenza (1947) - unilibro.it

    ❇️ Lev S. Vygotskij – Pensiero e linguaggio (1934) - laterza.it – oppure scarica il PDF di un saggio critico

    ❇️ Paula Tallal – Improving language and literacy is a matter of time (2004) - pubmed.ncbi.nlm.nih.gov

    ❇️ Michael I. Posner, Mary K. Rothbart, Yiyuan Tang – Attention to Learning of School Subjects (2014) - academia.edu

    ❇️ Nina Kraus et al. – Auditory learning through active engagement with sound (2014) - frontiersin.org

    ❇️ Bridget M. Shield & Julie E. Dockrell – The effects of environmental and classroom noise… (2008) - pubmed.ncbi.nlm.nih.gov

    ❇️ Jordi Mogas-Recalde et al. – How classroom acoustics influence students and teachers (2021) - files.eric.ed.gov

    ❇️ Jacynthe Bigras et al. – Interventions for School-Aged Children with Auditory Processing Disorder: A Scoping Review (2024) - mdpi.com

    ❇️ Mary Helen Immordino-Yang – Emotions, Learning, and the Brain (2015) - wwnorton.com

    ❇️ Alberto Oliverio – Il cervello che impara. Neuropedagogia dall’infanzia alla vecchiaia (2017) - giunti.it 

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