La piattaforma INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) è un ente pubblico italiano di ricerca, che opera nell'ambito dell'innovazione e del miglioramento del sistema educativo nazionale. Si occupa principalmente di supportare la formazione degli insegnanti e promuovere progetti di innovazione didattica e ricerca educativa. Inoltre gestisce piattaforme per la formazione continua degli insegnanti, come quella legata al Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), e promuove l'uso delle nuove tecnologie nella didattica.

Quindi può essere considerato un ente di grande importanza, e ha un certo rilievo anche a livello europeo.

Jessica Niewint-Gori, attiva nel campo dell'educazione con un interesse specifico per l'applicazione dell'intelligenza artificiale nel contesto educativo, è anche ricercatrice associata alla piattaforma INDIRE, ed è l'autrice di un documento intitolato A snapshot of the evolving landscape of artificial intelligence in education che puoi leggere qui come paper o qui come presentazione.

In sostanza l'autrice descrive come l'integrazione dell'IA possa supportare l'apprendimento e aiutare gli educatori a sviluppare piani di lezione più personalizzati ed efficienti.

L'ho tradotto e riassunto, poi ti esprimo il mio pensiero a riguardo:

Introduzione

L'articolo inizia con una riflessione sulla necessità che l'educazione mantenga il passo con lo sviluppo tecnologico, in particolare per colmare il divario tra le competenze degli studenti e le esigenze del mercato del lavoro, evidenziando le sfide che gli educatori devono affrontare nell'adattare le proprie pratiche pedagogiche alla complessità delle società moderne, e sottolineando come le politiche educative spesso siano lente a rispondere ai rapidi progressi tecnologici.

Aree dell'IA nell'educazione

L'articolo distingue tre principali aree di applicazione dell'IA nell'educazione:

  • Educazione per l'IA: si concentra sull'insegnamento delle basi dell'intelligenza artificiale, come la storia, il suo potenziale, e le sue applicazioni nei diversi campi. Porta l'attenzione al concetto di privacy e dell'etica nella raccolta e utilizzo dei dati, e alla sensibilizzazione ai potenziali pregiudizi degli algoritmi.

N.B. Per pregiudizio dell'algoritmo (o bias algoritmico) si intende la tendenza degli algoritmi di IA a fare scelte o prendere decisioni che riflettono pregiudizi o discriminazioni spesso presenti nei dati di addestramento. Questo accade perché gli algoritmi imparano dai dati che vengono forniti loro; se questi dati contengono pregiudizi (ad esempio, discriminazioni di genere, razziali o sociali), anche le decisioni prese dall'algoritmo li possono riprodurre o amplificare.

  • Educazione con l'IA: riguarda l'uso dell'IA come strumento per arricchire e personalizzare l'apprendimento. L'IA può supportare il processo di insegnamento fornendo feedback personalizzati e migliorando la collaborazione tra pari. Viene sottolineata l'importanza di integrare strumenti educativi digitali nelle lezioni per promuovere metodi innovativi di insegnamento che altrimenti non sarebbero possibili.

  • Educazione sull'IA: mira a preparare gli studenti a comprendere i fondamentali dell'IA, come la programmazione, l'apprendimento automatico e il pensiero critico. Questa parte include anche la comprensione dell'impatto etico e sociale dell'IA.

Sfide e raccomandazioni

L'autrice discute le sfide etiche associate all'uso dell'IA, tra cui la privacy, la sorveglianza, l'autonomia degli studenti. Sottolinea anche la necessità di garantire che i nuovi paradigmi tecnologici siano allineati con valori democratici e pratiche inclusive e partecipative.

Un punto chiave riguarda la necessità di fornire agli insegnanti una formazione adeguata per aiutarli a comprendere e utilizzare efficacemente l'IA nelle loro attività educative. Inoltre, viene sottolineato l'impatto positivo che l'IA potrebbe avere nel promuovere l'inclusività e ridurre il divario digitale, a patto che si tenga conto delle esigenze delle popolazioni storicamente svantaggiate.

Conclusioni

Il testo conclude riconoscendo sia i benefici sia i rischi associati all'uso dell'IA nell'educazione. L'autrice enfatizza l'importanza di affrontare questioni etiche e sviluppare metodologie che permettano agli studenti di partecipare attivamente e in modo consapevole allo sviluppo e all'uso dell'IA.




Come insegnante ed educatore ho evidenziato alcuni punti a favore ma anche alcune criticità:

PRO

  • Personalizzazione dell'apprendimento:

    • l'autrice sottolinea il potenziale dell'IA nel personalizzare il percorso di apprendimento degli studenti, permettendo di adattare i contenuti e le modalità di insegnamento alle esigenze specifiche di ogni alunno. Questo è particolarmente importante per aiutare sia gli studenti che hanno bisogno di un supporto extra sia quelli che sono più avanzati e necessitano di sfide più stimolanti.
  • Supporto agli insegnanti:

    • gli strumenti basati sull'IA possono alleggerire il carico di lavoro degli insegnanti automatizzando compiti ripetitivi, come la correzione degli esercizi e la gestione delle presenze. Questo permetterebbe agli insegnanti di concentrarsi maggiormente sugli aspetti creativi e relazionali della didattica.
  • Inclusione ed equità:

    • il documento mette in evidenza il potenziale dell'IA nel promuovere l'inclusione, specialmente per gli studenti con bisogni educativi speciali. Strumenti educativi personalizzati possono aiutare gli studenti con difficoltà di apprendimento, facilitando la loro partecipazione alle attività della classe.
  • Sviluppo di competenze trasversali:

    • l'autrice evidenzia l'importanza di integrare competenze trasversali, come il pensiero critico e la collaborazione, per preparare gli studenti a un futuro in cui l'IA sarà sempre più diffusa. Queste competenze sono fondamentali per aiutare i ragazzi a navigare in un mondo tecnologicamente complesso.
  • Riflessione etica:

    • il documento affronta in modo chiaro le problematiche etiche legate all'uso dell'IA, come la privacy e la discriminazione algoritmica, fornendo una visione critica sull'uso responsabile della tecnologia. Questa riflessione è necessaria per assicurarsi che l'introduzione dell'IA nelle scuole avvenga in modo sicuro e rispettoso per tutti.

CONTRO

  • Necessità di formazione per gli insegnanti:

    • il documento riconosce che l'adozione dell'IA nelle scuole richiederà una formazione adeguata per gli insegnanti. Tuttavia, non viene affrontata in modo esaustivo la difficoltà di attuare questa formazione in termini di tempi e risorse. Molti insegnanti potrebbero sentirsi sopraffatti dalla necessità di acquisire nuove competenze tecniche oltre ai già numerosi impegni scolastici.
  • Rischio di perdita del contatto umano:

    • l'IA potrebbe ridurre l'interazione umana tra studenti e insegnanti. In particolare, se la personalizzazione dell'apprendimento e il feedback diventassero interamente gestiti dall'IA, si rischierebbe di ridurre il ruolo dell'insegnante come guida e modello di riferimento umano, elemento essenziale per la crescita morale dei ragazzi.
  • Problemi di accessibilità e divario digitale:

    • nonostante l'obiettivo di promuovere l'inclusione, il documento non approfondisce abbastanza il problema del divario digitale. L'implementazione dell'IA richiede dispositivi e connessioni internet adeguate, che non tutti gli studenti (e non tutte le scuole) potrebbero avere a disposizione.
  • Rischi etici e di bias:

    • sebbene il documento menzioni la possibilità di bias nei sistemi di IA, non entra nel dettaglio su come affrontarli in modo concreto. Questo rappresenta un problema significativo, poiché un uso non controllato di questi sistemi potrebbe perpetuare discriminazioni e stereotipi.
  • Possibile dipendenza dalla tecnologia:

    • un altro rischio evidenziato riguarda la possibile dipendenza degli studenti dalla tecnologia per risolvere problemi. Se gli studenti si abituano a delegare compiti e decisioni all'IA, potrebbero sviluppare una minore capacità di problem solving autonomo, fondamentale per la loro crescita e sviluppo personale.

Nel complesso mi sembra che il documento di Jessica Niewint-Gori presenti una visione equilibrata del potenziale dell'IA nell'educazione, riconoscendo sia i benefici che i rischi. Gli aspetti positivi sono legati alla capacità di personalizzare l'apprendimento e di promuovere l'inclusione, ma ci sono anche delle sfide da affrontare, come la necessità di formazione per gli insegnanti, il rischio di ridurre il contatto umano e i problemi legati all'etica e all'accessibilità. 

Come insegnante vedo un grande potenziale nell'uso dell'IA, ma credo sia fondamentale procedere con cautela, assicurandosi che l'inclusione della tecnologia avvenga in un contesto che dia priorità al benessere e alla crescita emotiva e caratteriale degli studenti.

La mia conclusione? Tanti buoni propositi, ma non viene illustrato come metterli in pratica.

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