Sempre esplorando il sito del Parlamento Europeo, ho trovato un riepilogo di diverse risoluzioni e programmi discussi dagli europarlamentari su temi come la strategia energetica, la protezione dei diritti umani, la cybersecurity, e l'IA nell'educazione. E voglio parlarti proprio della 

Risoluzione del Parlamento europeo del 19 maggio 2021 sull'intelligenza artificiale nell'istruzione, nella cultura e nel settore audiovisivo

che se vuoi puoi visionare qui.

Questa risoluzione è divisa in più sezioni, tra cui una dedicata all'uso dell'IA nella didattica, organizzata in circa venti punti. Vorrei condividere con te alcuni passaggi che mi hanno sollevato qualche perplessità, per capire se le mie preoccupazioni siano fondate o se sto esagerando.

Punto 35: (il Parlamento Europeo) chiede che alle scuole e ad altri istituti scolastici siano forniti il sostegno finanziario e logistico nonché le competenze necessarie per introdurre soluzioni per l'apprendimento del futuro.

Giusto, ma forse prima si dovrebbe partire dalle basi, come fornire le scuole di toner, materiale didattico e di cancelleria indispensabili, e garantire la sicurezza delle scuole.

Punto 36: ... pone inoltre l'accento sulla necessità di formare gli insegnanti in modo continuo affinché siano in grado di adattarsi a contesti d'istruzione basati sull'IA. 

Perché parlare di necessità? Non sarebbe meglio parlare di possibilità?

Punto 36: ... chiede che in futuro la didattica digitale faccia parte della formazione degli insegnanti. 

Significa che sarà obbligatoria?

Punto 36: ... sottolinea inoltre l'importanza di una riforma dei programmi di insegnamento per le nuove generazioni di insegnanti che consenta loro di adattarsi alle realtà di un'istruzione basata sull'IA

Solo sull'IA? E se un insegnante non volesse utilizzare l'IA a scopi didattici in futuro? Ho la sensazione che non ci sia molta scelta in merito.

È vero che questa è solo una risoluzione del Parlamento Europeo, discussa tre anni fa, in un periodo in cui l'IA aveva ancora un peso marginale nella nostra vita quotidiana, perlomeno rispetto all'impatto che ha oggi. Tuttavia, il tono di alcuni passaggi mi sembra limitare la libertà degli insegnanti, presentando l'IA non come un'opportunità da esplorare, ma come un obbligo da accettare.

Il documento utilizza spesso verbi come "chiede", "sottolinea", "esorta" e "insiste", creando un'atmosfera di obbligatorietà più che di possibilità. Questo tono mi ha portato a riflettere su come l'IA ci viene presentata: non come una risorsa da adattare alle nostre realtà, ma come un qualcosa da implementare senza riserve.

È come se la risoluzione dicesse che il futuro dell'insegnamento dovrà per forza passare attraverso un'adozione massiccia dell'IA, senza spazio per discutere la sua effettiva utilità o come meglio integrarla nelle diverse realtà educative.

L'idea di una formazione obbligatoria sull'IA e l'integrazione di queste tecnologie in ogni aspetto della didattica sembra trascurare l'autonomia e il giudizio degli insegnanti. Non voglio dire che l'innovazione non sia benvenuta, anzi, non sarei qui: penso che l'IA offra molte opportunità per agevolare l'apprendimento e il nostro insegnamento. Tuttavia, la mia preoccupazione riguarda la forma in cui questi obiettivi sono espressi, con un linguaggio che sembra non lasciare spazio a discussione o a possibilità di scelta, a mio avviso, rischiando di limitare la nostra autonomia e professionalità nel decidere come e quanto adottare le nuove tecnologie. 

Ma forse ho travisato. Vorrei sapere la tua opinione.



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